Scriveva di lui il Professor Federico Caffè: “Le modestissime origini familiari di Friedman, ….., e l’impegno posto nel proseguire gli studi con l’ausilio di borse di studio e l’appoggio di intelligenti insegnanti hanno presumibilmente influito nel determinare in lui il convincimento che la società capitalistica, anche nelle condizioni dissestate della grande crisi che inducevano molti a criticarla, fosse tuttavia in grado di non opporre barriere insormontabili ai meritevoli; anche se in questo giudizio forse si sorvola sulla eccezionalità dei requisiti che sono necessari per superare tali barriere e si prescinde dal fatto che non essere eccezionali non significa necessariamente non essere meritevoli”. (Federico Caffè, L’economia contemporanea. I protagonisti e altri […]
Archivi Giornalieri: 27/08/2009
La storia delle idee
La storia delle idee e la storia delle azioni corrono su binari paralleli che raramente si incontrano, restituire un'anima alla politica significa restituirle la forza delle idee, liberarla da quel preoccupante abbraccio con le lobbies economico finanziarie che, palesatosi dalla fine degli anni 80, ha portato in breve il sistema politico italiano alla tragica Caporetto di Tangentopoli, e alle disfatte odierne. Compito degli intellettuali è quello di individuare i nessi tra economia ed etica, di mediare tra il darwinismo sociale del laissez faire e il totalitarismo politico sociale dello stato, tenuto conto del fatto che comunque uno stato sano non sarà mai uno stato minimo. Una società non può esistere senza che vi si inserisca in qualche punto in freno della volontà e degli appetiti sfrenati. Occorre tornare alla guida delle idee, abbandonare i tecnicismi tattici della politica odierna, riappropriarsi della capacità progettuale che fu una delle risorse d'eccellenza della cosiddetta Prima Repubblica.