Prossimamente
La recente pubblicazione dei bandi per l’ennesima cessione di alcuni beni patrimoniali di proprietà civica ci preannuncia cosa accadrà a breve in regime di federalismo fiscale. Se tutte le aste andassero a buon fine l’amministrazione incasserebbe intorno ai 5 milioni di euro. Da notare che il bene di maggior valore è l’ex casa di riposo di Colle dell’Oro, tale immobile è in uno stato di totale abbandono con cedimenti strutturali gravissimi, a suo tempo denunciati dal sottoscritto sulle colonne del Giornale Dell’Umbria (Cfr. edizione del 10/11/2008) che riservò allo scempio di cotanto patrimonio artistico collettivo un titolo in prima pagina.
La vendita del suddetto immobile è soggetta all’autorizzazione da parte del Ministero dei Beni Culturali, in mancanza della quale tutta la procedura, compresa una ipotetica aggiudicazione, sarebbe nulla. In proposito mi chiedo non sarebbe stato opportuno, nonché atto di buona e prudente amministrazione, prima di procedere alla vendita ottenere l’autorizzazione dal ministero competente?
Inoltre, da cittadino, posso essere d’accordo con l’alienazione di parti di patrimonio pubblico che non è di utilità all’amministrazione, anzi ha solo costi gestionali, ma vendere per tappare i buchi di bilancio non mi trova d’accordo anche perché quando il patrimonio alienabile sarà finito (ne è rimasto poco di quello che porta entrate considerevoli) cosa faremo? I soldi delle alienazioni dovrebbero essere utilizzati per l’acquisizione di altri beni più funzionali all’ente, magari immobili, in vece delle sedi in affitto pagate a caro prezzo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Approfondimenti: